Tombola Napoletana: Il Significato Dei Numeri E La Smorfia Pinkblog
Il giocatore che acquista il tabellone è tenuto al versamento dell’importo delle 6 cartelle che lo compongono. Ad oggi l’origine del termine è ancora incerta, tuttavia, la spiegazione più gettonata https://elenamanzoni.doodlekit.com/blog/entry/10897290/casin-paysafecard-vs-casin-con-altre-carte-prepagate è quella che vedrebbe il termine legato al nome di Morfeo, il Dio greco del sonno. Si identificano nella cosiddetta Smorfia e sono divenuti un vero e proprio simbolo dell’Italia intera.
Tombola Napoletana: Significato Numeri Della Smorfia E Origini
La ‘smorfia‘ napoletana è sicuramente la tombola più famosa e più giocata nel periodo di Natale. È interessante notare come ogni simbologia è legata inevitabilmente alla cultura napoletana, quella più antica e, se vogliamo, autentica. Le regole della Tombola Napoletana sono simili a quelle della Tombola tradizionale, ma con alcune differenze.
Numeri Tombola Napoletana
Una delle più divertenti è la cosiddetta tombola dei “femminielli”, con la particolarità che possono partecipare solo donne e femminelli, cioè uomini travestiti da donne o trans. Il numero talvolta non viene neanche pronunciato, ma si nomina il suo significato secondo la smorfia. La tombola diventa ancora più divertente quando i significati dei numeri usciti in sequenza vengono concatenati tra di loro, dando vita a storie buffe e divertenti. Con l’arrivo del Natale, i momenti riservati allo svago e all’intrattenimento si sprecano.
La Smorfia Napoletana Dal Numero 1 Al 90
La fortuna della tombola napoletana si deve proprio agli originali significati associati a ciascuno dei 90 numeri da estrarre. In passato, e ancora oggi, questa versione della tombola viene giocata soprattutto per l’intrattenimento che offre https://advertisingflux.com/classifieds/ads/65365/casinohex-italia/services/ e per le abilità dei banditori di annunciare i numeri attraverso la metafora del dialetto napoletano prelevata dalla “smorfia”. La Smorfia è il libro dei sogni più usato per trarre dai vari sogni i corrispondenti numeri da giocare al lotto.
Le 90 tessere numerate venivano messe in un cesto di vimini, detto “panariello”, e i numeri furono disegnati su delle cartelle. Un’icona della nostra cultura e delle nostre tradizioni natalizie, quando si è tutti insieme la tombola non può mancare. Questo gioco è anche piuttosto antico, risale al tempo in cui il meridione era sotto i Re di Borbone, e nasce come escamotage per evitare l’arresto in un periodo dell’anno in cui il gioco del Lotto fu reso illegale, parliamo appunto delle festività natalizie. Si credeva infatti che la pratica del gioco del Lotto in quei giorni avrebbe allontanato i fedeli dalla preghiera.
In conclusione, la Tombola Napoletana non è solo un gioco di società, ma un’esperienza culturale che celebra la ricca storia e le tradizioni di Napoli. Giocare a questa variante unica della Tombola significa immergersi in un mondo di simbolismo, canti tradizionali e divertimento condiviso, creando ricordi duraturi tra amici e familiari. Le modalità di vincita nella Tombola Napoletana seguono le linee generali della Tombola classica.
La tombola napoletana nacque nel 1734, da una diatriba sorta tra il re di Napoli e Sicilia Carlo III di Borbone e il frate domenicano Gregorio Maria Rocco. Il primo aveva intenzione di ufficializzare il gioco del lotto nel Regno fino a quel momento clandestino. E credeva che, in un paese in cui si cercava sempre di rispettare gli insegnamenti cattolici, ciò distraesse i fedeli dalla preghiera.
Riguardano eventi molto comuni, vizi e virtù delle persone, mestieri, animali, piante, oggetti vari e tant’altro. Ma è solo una piccola galleria rispetto all’oceano contenuto dalla Smorfia napoletana. Profondamente legata con la città di Napoli ed i suoi vicoli, la Smorfia consiste in una serie di 90 numeri che corrispondono a parole, nomi e oggetti. Ad ogni numero viene associato un avvenimento e viceversa, e nella tradizione napoletana si fanno rientrare nella smorfia anche eventi religiosi o santi e personaggi del panorama moderno o del recente passato. La tombola napoletana ha regole precise e di facile comprensione, le quali si adattano perfettamente alla diverse varianti presenti, più o meno, in ogni parte del mondo. Innanzitutto, va detto che non c’è un limite legato al tetto massimo di giocatori per partita, poiché le innumerevoli combinazioni che si possono ottenere attraverso l’estrazione dei 90 numeri del tabellone principale sono pressoché infinite.
Non è un caso che secondo molti, l’origine della Smorfia napoletana affondi le proprie radici proprio nella ‘Qabbalah’ ebraica, ovvero quella serie di nozioni esoteriche secondo le quali dietro ogni parola o segno ci sia un significato più profondo e celato da interpretare. [1] “questa è la mano che estrae, questo è il fondo del paniere in cui ci sono i numeri da estrarre” frase di inizio gioco, detta a gran voce da chi estrae, mostrando la mano sinistra in alto, aperta e vuota ed il paniere nella mano destra che lo fa ruotare mescolando i numeri in esso contenuti. I numeri da 1 a 90, la cartella per segnarli e il cestino da cui si estraggono erano e sono tutt’oggi i tre elementi fondamentali che compongono la Tombola Napoletana. Secondo la tradizione lo scontro risalirebbe al 1734, quando Carlo di Borbone volle ufficializzare e porre sotto il suo controllo il gioco del Lotto perché non fosse clandestino e per incrementare le entrate del regno. Padre Rocco considerava tale gioco assolutamente immorale perché contrario ai principi religiosi e cattolici e perché rischiava di spingere i credenti, presi dalla legalizzazione del gioco stesso, a dedicati più ad esso che alla preghiera, allontanandoli così dai testi Sacri. Un po’ perché ricorda la costituzione e un po’ perché la forma stessa del paese può essere associata a questo numero, l’Italia da sempre si abbina al numero 1.
4 alla 8 si ringrazia la famiglia Stellabotte per la concessione delle immagini della Tombola popolare napoletana. Il Gioco del Lotto nasce a Genova nel 1539 e arriva a Napoli circa 150 anni dopo. Fu così che il comune nome “Lotto” cambiò in “Tombola”, grazie alla forma cilindrica della tessera di legno numerata e dalla somiglianza della stessa col tombolo di una volta.
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